Una finestra affacciata sul mondo reale |
La mia pittura vuole allontanarsi dalle tormentate linee che tracciano l’area della irrequietudine.
Io e noi tutti, siamo relegati a vivere nell’ambito di un territorio che ormai è regolato dai “servomeccanismi” della “comodità”. Le infrastrutture che dovrebbero sostenere un nuovo mondo fatto a misura d’uomo sono divenute così complesse da diventare esse stesse uno scopo di vita. Parlo di un capovolgimento di lavori che ha fatto sì che non siano le strutture a servire l’uomo bensì quest’ultimo a servire esse.
E’ da questa constatazione che nasce la mia ribellione agli schematismi di maniera delle ultime generazioni. |
L’originalità a tutti i costi non mi convince perché il rischio connesso è quello di ritrovarsi nel mezzo dell’immondizia “artistica” convinti di aver creato capolavori. |
Mi piace “internet” e tutte le sue utilità ma non ne sono schiavo.
Ammiro i mezzi veloci come le auto, i treni e gli aerei ma ne faccio volentieri a meno.
Non disdegno la cucina ricercata ma preferisco i sapori semplici. |
Ascolto con attenzione le nuove tecniche musicali ma preferisco la musica non amplificata che si può ascoltare davanti al crepitio di un focolare o anche nella penombra di una stanza. |
I miei lavori, in altre parole, sono una finestra che si affaccia su un mondo che segue il progetto iniziale fatto di semplicità e di naturalità.
Paolo Berti |